Palazzo Gallavresi, così chiamato dal nome del suo ultimo proprietario, è stata dal XVI secolo residenza nobiliare.
L’abitarono infatti Giampaolo Sforza, primo marchese e figlio del Moro, testimone di nozze dei genitori di Michelangelo Merisi. Lungo la facciata sono inserite le lapidi di Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Cavour e Mazzini collocate in prossimità delle antiche aperture inserite in archi di foggia gotica.
L’edificio conserva al piano nobile una Pinacoteca Civica dove è possibile apprezzare opere di pittori cinque-secenteschi come Moietta e Procaccini, e soprattutto le tele del romantico Moriggia.