La Greenway dei torrenti

La Greenway dei torrenti

Descrizione

A Bergamo i paesaggi naturali si uniscono alle bellezze storiche, una caratteristica di questo percorso adatto a chi vuole scoprire la natura a pochi passi dal centro cittadino, immergendosi nella tranquillità dei colli bergamaschi.


Da via Sporchia verso il Parco dei Colli

l viaggio ha inizio da un’incantevole vista su Bergamo da via Sporchia. Costeggiando l’ingresso della Polisportiva dei Colli, trovi sulla destra il torrente Morla, mentre di fronte il verde dominante che digrada da Città Alta, cuore storico della città. Da via Castagneta, nome che ricorda l’ampia diffusione dei castagneti sui colli di Bergamo, imbocca la passerella sopraelevata, vicino all’ex monastero di Valmarina: sei all’interno del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Il monastero, che si adagia dolcemente al suo interno, è stato realizzato appositamente vicino ai torrenti presenti nel 1150.

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l viaggio ha inizio da un’incantevole vista su Bergamo da via Sporchia. Costeggiando l’ingresso della Polisportiva dei Colli, trovi sulla destra il torrente Morla, mentre di fronte il verde dominante che digrada da Città Alta, cuore storico della città. Da via Castagneta, nome che ricorda l’ampia diffusione dei castagneti sui colli di Bergamo, imbocca la passerella sopraelevata, vicino all’ex monastero di Valmarina: sei all’interno del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Il monastero, che si adagia dolcemente al suo interno, è stato realizzato appositamente vicino ai torrenti presenti nel 1150.

Medioevo e Preistoria lungo i santuari

Il sentiero prosegue nel bosco lungo via Strada del Mulino, vicino al torrente Quisa, e ti accompagna fino alla salita asfaltata che porta al Santuario di Sombreno. Conosciuto come Santuario della Natività di Maria, venne costruito nel XV secolo, dall’unione di due edifici sacri: Santa Maria Addolorata e Natività di Maria Santissima. Dalla salita asfaltata prosegui su una strada in pietra che ti condurrà alla cancellata a forma di tempietto, ingresso del santuario. Al suo interno oltre alle opere d’arte del periodo, devi assolutamente ammirare l’osso di Sombreno, testimonianza delle creature che abitavano il lago preistorico della zona, ormai scomparso. Prima di riprendere il cammino, una sosta sul suo sagrato erboso è consigliata per ammirare le montagne bergamasche. Lasciata la magia tra sacro e profano il percorso riprende attraversando un tratto della ciclabile della Valle Brembana, che ti dirige verso il suggestivo Santuario della Madonna della Castagna, posto ai piedi dei colli e sorto nel 1310 dopo l’apparizione della Madonna a un contadino dei campi limitrofi, da qui il suo nome.

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Il sentiero prosegue nel bosco lungo via Strada del Mulino, vicino al torrente Quisa, e ti accompagna fino alla salita asfaltata che porta al Santuario di Sombreno. Conosciuto come Santuario della Natività di Maria, venne costruito nel XV secolo, dall’unione di due edifici sacri: Santa Maria Addolorata e Natività di Maria Santissima. Dalla salita asfaltata prosegui su una strada in pietra che ti condurrà alla cancellata a forma di tempietto, ingresso del santuario. Al suo interno oltre alle opere d’arte del periodo, devi assolutamente ammirare l’osso di Sombreno, testimonianza delle creature che abitavano il lago preistorico della zona, ormai scomparso. Prima di riprendere il cammino, una sosta sul suo sagrato erboso è consigliata per ammirare le montagne bergamasche. Lasciata la magia tra sacro e profano il percorso riprende attraversando un tratto della ciclabile della Valle Brembana, che ti dirige verso il suggestivo Santuario della Madonna della Castagna, posto ai piedi dei colli e sorto nel 1310 dopo l’apparizione della Madonna a un contadino dei campi limitrofi, da qui il suo nome.

Verso il Sentiero dei Vasi tra antiche case coloniche

Alle spalle del santuario l’itinerario inizia a salire verso il Colle Roccolone su un sentiero a tratti sconnesso. Il percorso diventa più impegnativo, immerso nella vegetazione dove puoi notare i roccoli, sistemi verticali pergolati di caccia ormai in disuso, ma la fatica è presto ripagata dalla vista che si apre sulla pianura. Riprendi il cammino e ti ritroverai su strada asfaltata in via Colle dei Roccoli fino alla Chiesa di San Sebastiano, gemma storica con affreschi risalenti ai secoli XIV e XV, che raccontano la storia della fede di questo territorio. A sinistra della chiesa sali sulla scaletta di via del Rione per raggiungere in cima via Ramera, punto di accesso al bosco lungo il Sentiero dei Vasi. Terminata la scaletta di via del Rione, il percorso prosegue pianeggiante costeggiando i terrazzamenti agricoli, con panorami che spaziano sul monte Bastia, il tempio di Sudorno e la valletta che accoglie il sottostante complesso di Astino, sino a raggiungere Cà Moroni, cascina quattrocentesca con le sue vecchie arcate, che ci riporta alla memoria quella che un tempo era una classica osteria allora chiamata anche “Frasca”. Ormai in discesa potrai ancora ammirare l’ex monastero di Valmarina fino a ritrovare via Castagneta, da cui riprendere sulla destra il sentiero che ti conduce in via Valverde e seguendo il Morla fino a via Sporchia da dove ha avuto inizio il cammino.

 

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Alle spalle del santuario l’itinerario inizia a salire verso il Colle Roccolone su un sentiero a tratti sconnesso. Il percorso diventa più impegnativo, immerso nella vegetazione dove puoi notare i roccoli, sistemi verticali pergolati di caccia ormai in disuso, ma la fatica è presto ripagata dalla vista che si apre sulla pianura. Riprendi il cammino e ti ritroverai su strada asfaltata in via Colle dei Roccoli fino alla Chiesa di San Sebastiano, gemma storica con affreschi risalenti ai secoli XIV e XV, che raccontano la storia della fede di questo territorio. A sinistra della chiesa sali sulla scaletta di via del Rione per raggiungere in cima via Ramera, punto di accesso al bosco lungo il Sentiero dei Vasi. Terminata la scaletta di via del Rione, il percorso prosegue pianeggiante costeggiando i terrazzamenti agricoli, con panorami che spaziano sul monte Bastia, il tempio di Sudorno e la valletta che accoglie il sottostante complesso di Astino, sino a raggiungere Cà Moroni, cascina quattrocentesca con le sue vecchie arcate, che ci riporta alla memoria quella che un tempo era una classica osteria allora chiamata anche “Frasca”. Ormai in discesa potrai ancora ammirare l’ex monastero di Valmarina fino a ritrovare via Castagneta, da cui riprendere sulla destra il sentiero che ti conduce in via Valverde e seguendo il Morla fino a via Sporchia da dove ha avuto inizio il cammino.