Palazzo del Podestà - Casa Suardi

Palazzo del Podestà - Casa Suardi

Descrizione

Il palazzo ha una storia tanto lunga quanto complessa, legata ai numerosi cambi di governo, destinazione e necessità d'uso di Bergamo. Costruito dalla famiglia Suardi a metà del sec. XIV, divenuto poi proprietà del Consorzio della Misericordia e della famiglia Avogadro, fu sede dal 1428 al 1797 del Podestà di Bergamo, massimo rappresentante in Città dello Stato Veneto.
Nei primi anni dell'800 divenne sede del Tribunale d’Appello, nonché delle carceri pretorie. Dopo oltre un secolo accolse il Museo di Storia Naturale, per esser ceduto nel 1942 alla Federazione Provinciale Fascista. Soppressa quest'ultima, il palazzo passò allo stato italiano, per tornare di proprietà comunale nel 1956. Nei primi anni Sessanta ospitò la Scuola Superiore di Giornalismo e, dal 1968, l’Università di Bergamo.

Negli ultimi anni il palazzo ha vissuto un'estesa ristrutturazione, conclusasi nel 2023, e dal marzo 2024 ospita parte delle collezioni della vicina Biblioteca "Angelo Mai", fra cui l’Archivio storico comunale (sezioni Antico Regime, Ottocento e Post-Unitaria), l’Archivio dei Rettori, la Raccolta Giacomo Quarenghi, l’Archivio Luigi Angelini (sezione disegni di architettura), l’Archivio Sandro Angelini, le raccolte Stampe e Disegni e la Collezione di pergamene comunali.

 


Nel 1477 la facciata fu decorata con affreschi di Donato Bramante, i cui pochi frammenti salvati si conservano nel Salone delle Capriate del Palazzo della Ragione.

 


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Il palazzo ha una storia tanto lunga quanto complessa, legata ai numerosi cambi di governo, destinazione e necessità d'uso di Bergamo. Costruito dalla famiglia Suardi a metà del sec. XIV, divenuto poi proprietà del Consorzio della Misericordia e della famiglia Avogadro, fu sede dal 1428 al 1797 del Podestà di Bergamo, massimo rappresentante in Città dello Stato Veneto.
Nei primi anni dell'800 divenne sede del Tribunale d’Appello, nonché delle carceri pretorie. Dopo oltre un secolo accolse il Museo di Storia Naturale, per esser ceduto nel 1942 alla Federazione Provinciale Fascista. Soppressa quest'ultima, il palazzo passò allo stato italiano, per tornare di proprietà comunale nel 1956. Nei primi anni Sessanta ospitò la Scuola Superiore di Giornalismo e, dal 1968, l’Università di Bergamo.

Negli ultimi anni il palazzo ha vissuto un'estesa ristrutturazione, conclusasi nel 2023, e dal marzo 2024 ospita parte delle collezioni della vicina Biblioteca "Angelo Mai", fra cui l’Archivio storico comunale (sezioni Antico Regime, Ottocento e Post-Unitaria), l’Archivio dei Rettori, la Raccolta Giacomo Quarenghi, l’Archivio Luigi Angelini (sezione disegni di architettura), l’Archivio Sandro Angelini, le raccolte Stampe e Disegni e la Collezione di pergamene comunali.

 


Nel 1477 la facciata fu decorata con affreschi di Donato Bramante, i cui pochi frammenti salvati si conservano nel Salone delle Capriate del Palazzo della Ragione.