Il palazzo porta il nome del committente, Enrico Frizzoni, che da volontà testamentarie lo volle destinare a sede del Municipio. Opera di Rodolfo Vantini, il palazzo fu realizzato tra il 1836 e il 1840 in stile neoclassico: riprendono infatti dell’architettura greco-romana le dodici lesene corinzie che dividono le finestre della facciata, così come il portico con le otto colonne ioniche che troverai una volta varcato l’ingresso.
In occasione delle iniziative celebrative istituzionali, avrai la possibilità di visitare anche gli interni dell’edificio! Al termine dello scalone, troverai la sala adibita alle riunioni del consiglio. Accedendo invece alla Sala degli Specchi, potrai invece ammirare il meraviglioso pavimento a mosaico, con al centro lo stemma Frizzoni, composto da due frecce legate da un nastro.
Al piano terra, nella Galleria dei Cardinali troverai i ritratti di cardinali bergamaschi, tra cui anche Angelo Roncalli, diventato Papa Giovanni XXIII. Palazzo Frizzoni è anche una pinacoteca: ospita infatti 80 quadri provenienti dall’Accademia Carrara.
La sua storia è legata non solo alla vita politica di Bergamo, ma anche al protestantesimo che qui si è integrato fin dai tempi della dominazione veneziana. I Frizzoni, infatti, erano e sono una famiglia di religione valdese originaria della Svizzera.
Alla fine del Settecento il capostipite del “ramo” bergamasco, Antonio, abbandonò i cattolici Grigioni per trasferirsi a Bergamo, dove molti conterranei mercanti lo avevano preceduto fin dal XVI e avevano fatto fortuna. Da allora, la famiglia ha sempre fatto parte del tessuto sociale e culturale cittadino, partecipando alla gestione della cosa pubblica (Antonio fu consigliere comunale già nel primo consiglio cittadino del 1802), creando associazioni mercantili, partecipando ai moti rivoluzionari.
Il loro contributo al Risorgimento fu notevole, una testimonianza tangibile di come, ormai, fossero bergamaschi a tutti gli effetti. Giovanni Frizzoni, nipote di Antonio senior, si recò in alla Rocca per chiedere agli occupanti austroungarici la fine dei bombardamenti sulla città bassa e fu fatto prigioniero.
In questo periodo il Palazzo visse una duplice esistenza: da un lato sede della gendarmeria austroungarica, dall’altro luogo di incontri clandestini fra le personalità patriottiche dell’area. Era l’epoca in cui vi risiedevano le famiglie dei due fratelli figli di Antonio iunior. Si racconta che, mentre una famiglia intratteneva gli ufficiali stranieri nelle grandi sale dipinte della residenza, tra feste e banchetti, l’altra favorisse l’incontro dei rivoluzionari sul retro.
Una storia dunque piena di avvenimenti e di fedeltà alla terra che li aveva accolti – una storia che traspare dagli affreschi, dagli stemmi e dai dipinti di Palazzo Frizzoni, divenuto sede comunale nel 1933, sei anni dopo il lascito e la morte di Enrico Frizzoni alla città.
All’ingresso del palazzo è stato da poco inaugurato il primo baby pit stop nel Comune di Bergamo: anche se fuori casa per un giro in centro, le mamme potranno trovare qui fasciatoi, spazi accoglienti per l’allattamento, poltrone per un attimo di riposo e giochi per i loro bimbi.
Il parco è aperto da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 17. Entrata consentita ai bambini da 0 a 10 anni, accompagnati.