Bergamo è una terra ricca di tradizioni vitivinicole pregiate.
Grazie al privilegio della sua posizione, tra i monti e la pianura, il territorio gode di un microclima ideale per la produzione di vini di alta qualità, come il Moscato di Scanzo, uno dei più piccoli e rinomati DOCG d’Italia e il Valcalepio DOC.
Visitare Bergamo significa immergersi in un viaggio enogastronomico: esplora le storiche cantine, degusta vini in pittoreschi vigneti e scopri gli autentici sapori del territorio.
Valcalepio Doc, rosso e bianco, la cui fascia di produzione è
I vini della Valcalepio vengono prodotti sulle colline che circondano Bergamo, in un’ampia zona che va dai 300 ai 600 metri di quota, su declivi ben esposti al sole. Rappresentano un’eccellenza del territorio lombardo.
Il Valcalepio Rosso DOC, ottenuto da un sapiente blend di Merlot e Cabernet Sauvignon, dal gusto strutturato e armonioso, mentre il Valcalepio Bianco DOC, a base di Pinot Bianco, Chardonnay e Pinot Grigio, fresco e aromatico.
Questi vini, espressione autentica delle tradizioni enologiche locali, sono perfetti da scoprire durante una visita alle cantine della zona. Si tratta di aree di pregio anche ambientale, dove si snodano le Strade del vino e dei sapori della Valcalepio.
Uno dei vini D.O.C.G. più esclusivo d’Italia: il suo vitigno viene coltivato in un territorio di soli 31 ettari! Raro e prezioso, è assolutamente da provare!
Il moscato di Scanzo Docg è un classico vino da meditazione i cui vitigni si vuole siano stati introdotti dai Romani e forse prima ancora dagli Etruschi.
Il Comune di Scanzorosciate è l’unico luogo dove si produce il Moscato di Scanzo, vino moscato passito a bacca rossa. Dal gusto avvolgente e inebriante, al palato si presenta morbido, vellutato e corposo. Lo riconoscerai già solo vedendolo, a causa del suo caldo colore rosso rubino con riflessi porpora.
E chi sono i due personaggi raffigurati sulle bottiglie nel marchio del Consorzio del Moscato di Scanzo D.O.C.G.? Simone da Scanzo e Alberico da Rosciate, da cui il territorio culla di questo vino ha preso il nome.
Le uve sono rese uniche dal particolare microclima e dalla formazione calcareo-marmosa su cui crescono le viti che fornisce un’alta mineralità insieme con una scarsa disponibilità idrica. Queste caratteristiche sono fondamentali e rendono l’uva sana, profumata e ricca di aromi.
Il disciplinare di produzione è molto rigoroso. La vendemmia manuale avviene tra la fine di settembre e la metà di ottobre e le uve meticolosamente selezionate vengono poste in appassimento naturale su graticci, in ambienti ventilati, per un minimo di 21 giorni. Si procede poi a togliere i raspi e pigiare le uve, con una resa massima in vino del 30%.
Il Moscato è molto esigente: non tollera il legno, così viene invecchiato in contenitori di vetro e acciaio. Può essere commercializzato dopo almeno due anni dalla vendemmia, a partire dal 1° novembre. Assaggiandolo, percepirai aroma e odore complessi e lungamente persistenti e sentori di prugna, confettura, rosa canina, marasca, salvia sclarea e sottobosco. Già da giovane questo vino presenta note di tabacco e cioccolato che poi si evolvono e si amplificano con l’invecchiamento.